L’artifiziosa natura
L’ARTIFIZIOSA NATURA
La soddisfazione dell’uomo non è riducibile alla mera soddisfazione dei bisogni primari, naturali, animali. Affidarsi all’istinto per prendere una decisione, appellarsi al desiderio come pretesto per fare ciò che si vuole, inseguire l’appagamento del bisogno credendola una esigenza sostanziale, dunque, vale ridursi alla sopravvivenza. Ma la vita è altra cosa. Oggi, tutto ciò che è naturale sembra essere portatore di purezza e ciò che è artificiale, invece, trarrebbe con sé l’ombra della manipolazione e della corruzione. Considerare l’istinto, il desiderio e il bisogno come la diretta espressione del corpo animale, in antitesi con i presunti inganni della ragione, comporta rimanere vincolati a un pregiudizio. Quando Leonardo da Vinci scrive dell’“artifiziosa natura”, sospende la contrapposizione tra naturale e artificiale e suggerisce nuove prospettive di lettura. Questa sarà anche la lezione della psicanalisi, cioè che nemmeno istinto, desiderio e bisogno sono esenti da artificio, complessità e paradossi. E che anzi, proprio in virtù di ciò, nessuno può affidarsi al conformismo del gruppo o della comunità, ma ha sempre la chance di cogliere la particolarità del proprio viaggio e di metterla a frutto.
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